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Visualizzazione dei post da giugno, 2008

RISPONDERE - un monologo

Siamo fissati con l’idea di rispondere. Rispondere.  Conoscere la risposta... e anche se non la conosci la risposta, convincere l’altro che la tua risposta sia quella giusta. Convincere…e se necessario combattere con tutto te stesso, fino all'ultimo sangue, chiunque osi mettere in dubbio questa tua risposta,  ormai diventata verità universale.   Domanda -risposta: "...penso che l’andamento storico della razza umana tenda a seguire un modello ciclico,  più  assomigliante ad un vortice che a un…" Domanda...risposta: "...una società che,  umanamente parlando,  si vuole considerare avanzata non può permettersi di ledere l’onorabilità delle sue istituzioni…." Domanda...risposta: "...sono convinto che i numeri mi daranno ragione, nel senno di poi, e mi permetto di ribadire che tutte le previsioni fino ad ora annunciate sono risultate sbagliate, e che solo IO… " Domanda...risposta: "...consentitemi di dire, signore e signori, che a...

Teatro d’Attivazione - Trasformazione

Chiamiamo il nostro percorso: Teatro d’Attivazione…o teatro di trasformazione. Attivare significa, “soffermarsi con attenzione”. Soffermarsi con attenzione è un'altra parola per “Meditazione”. Meditazione è connettere quella fiamma vitale al centro del nostro essere, a quella coscienza senziente capace di dire: “Io Sono”. Capace di sentire : “Io sono”… antecedente alla parola. La mente è un ponte tra la cosa in se ed il suo nome…tra l’esperienza nuda e cruda e la sua definizione... tra il vissuto ed il racconto. Porre attenzione a qualsiasi aspetto del nostro essere è portare consapevolezza. Porre attenzione a qualsiasi aspetto del nostro essere porta ad un rilassamento e ad un rilascio energetico che sa di benessere…di contentezza…di gioia. Porre attenzione, comunque, non è: trovare una risposta…anzi, la “risposta” in se corrisponde al mondo delle cose e del calcolo. Non al mondo della trasformazione. La risposta corrisponde alla materia finita. Consape...

L’arte-terapeuta

Lavoriamo ognuno all'interno di universi privati, spesso emarginati o in balia di delicati equilibri. Le esperienze, scoperte, risultati, così faticosamente conquistati, corteggiati, evocati, sorgono come delle statuine di cristallo in mezzo alle intemperie e spesso si frantumano, o spariscono come il fumo dopo un’incendio.  Le perle, distillato di sudore e lacrime, risate e grida, si perdono in mezzo alle tante pagine di carta, programmazioni, progetti, relazioni, moduli, scritte, e posate sopra tanti scaffali polverosi - mai lette.  Le donne e gli uomini che condividono un attimo di cittadinanza nei microcosmi da noi creati, fuori, vivono da apolidi, marziani nascosti sulla superficie di un pianeta estraneo e indecifrabile.  I laboratori empatici che formiamo tra le mura dei nostri centri si sfaldano davanti ad una società kamikaze, innamorata della propria armatura. E camminiamo tra le sponde di un orrido, attenti a non cadere, ma molto spesso caduti...

Teatro e Terapia

Nel mondo arcaico l’uomo cercava di partecipare all'atto creativo, creando microcosmi speculari con i quali influenzare quelle forze oscure della natura alle quali regole e motivazioni gli erano arcane. L’uomo primitivo intuiva, dalle sue osservazioni, che i fenomeni naturali erano profondamente interdipendenti ed intrecciati tra di loro, cioè: le piante avevano bisogno di sole nella misura giusta; di acqua; i semi venivano raccolti in quel determinato momento e piantati in quella particolare fase lunare, che, guarda caso, avveniva quando il livello del fiume si alzava e quando l’orsa maggiore toccava la cima del colle…etc., etc. Ed il tutto sembrava nelle mani di qualche strana forza sovrannaturale capace in un attimo di distruggere l’intera raccolta in una breve furia tempestosa, costringendo la tribù ad una dolorosa trasmigrazione, o peggio ancora, ad una decimazione per carestia. Ma guarda ancora caso, il tutto combaciava perfettamente con i flussi mestruali de...