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Teatro, Follia e Trasformazione

Teatro, Follia e Trasformazione Nell’era della morte definitiva della “specializzazione”, con la realizzazione che la “cosa”in sé non è assolutamente uguale alla somma delle sue parti, e che ogni particella include la totalità della cosa intera… Nell’era dell’entanglement, dove l’azione di un singolo elemento può avere ripercussioni universali, addirittura trans-dimensionali (cosa che l’artista ha sempre sospettato e lo sciamano ha sempre saputo)… Nell’era dove la religione, la scienza, l’arte e la politica, invadono di continuo i confini delle proprie competenze, per cercare quel comune denominatore capace di traghettare l’essere umano verso la propria trasformazione e/o trascendenza… mi sono posto delle domande: cos’è il teatro oggi? - Il teatro è pericolo. - Il teatro è nutrimento. - Il teatro è esporsi. - Il teatro è diritto di cittadinanza. - Il teatro è la voce di chi non ha voce. - Il teatro combatte lo stigma contro ogni forma di differenza. ...
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Satyamo Hernandez frequenta la New York La Guardia High School of the Performing Arts (scuola resa nota nel film “Saranno Famosi”) e la Carnegie-Mellon University, dove si perfeziona in regia teatrale. Lavora in qualità di attore e regista in molti teatri, tra cui il La Mama Rep. Company di New York ed il Living Theatre, con cui ha vissuto e lavorato per dieci anni insieme ai fondatori, Julian Beck e Judith Malina.  Insieme al Living Theatre approda alla Biennale di Venezia, dove ha inizio una lunga serie di rappresentazioni in tutti i maggiori teatri e festival di Europa.  In India incontra diversi maestri e scuole, immergendosi nella pratica di meditazione e in percorsi di consapevolezza e attivazione psico-corporea. Invitato nel 1975 dagli operatori dell’Ospedale Psichiatrico di Gerona - Spagna, per sviluppare un percorso teatrale in grado di agevolare l’uscita di un gruppo d’internati psichiatrici (molti dei quali rinchiusi da più di vent’anni), ini...

VIAGGIO SCOSSO - teatro della trasformazione (con dati scientifici)

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Dove è la vita?

La vita è un continuo susseguirsi di nascita, morte e resurrezione ad ondate ritmiche. C’è la "grande morte", che termina la macro esistenza di un’incarnazione (ossia una catena di esperienze legate intorno ad un’esistenza corporea). Poi ci sono le continue "micro-morti" che accompagnano l’arco di una vita. Moriamo ogni sera, quando ci congediamo dalla giornata ed entriamo letteralmente in uno stadio di non-corporeità.   Moriamo ogni sette secondi (circa), quando il respiro raggiunge il punto limite d’esalazione ed inalazione.  Moriamo, inconsapevolmente, in continuazione, dalla nascita corporea, fino alla morte biologica, psicologica. Dove è andato a finire quel piccolo essere che eri all'età di sei mesi?  Si, certo, la risposta pare ovvia,  ma a livello esperienziale, cognitivo, dove è quell'esserino, dov'è sparito? E a dieci anni? E a quindici? Sono morti.   Senz'altro permane una continuità psicologica, un fi...

RISPONDERE - un monologo

Siamo fissati con l’idea di rispondere. Rispondere.  Conoscere la risposta... e anche se non la conosci la risposta, convincere l’altro che la tua risposta sia quella giusta. Convincere…e se necessario combattere con tutto te stesso, fino all'ultimo sangue, chiunque osi mettere in dubbio questa tua risposta,  ormai diventata verità universale.   Domanda -risposta: "...penso che l’andamento storico della razza umana tenda a seguire un modello ciclico,  più  assomigliante ad un vortice che a un…" Domanda...risposta: "...una società che,  umanamente parlando,  si vuole considerare avanzata non può permettersi di ledere l’onorabilità delle sue istituzioni…." Domanda...risposta: "...sono convinto che i numeri mi daranno ragione, nel senno di poi, e mi permetto di ribadire che tutte le previsioni fino ad ora annunciate sono risultate sbagliate, e che solo IO… " Domanda...risposta: "...consentitemi di dire, signore e signori, che a...

Teatro d’Attivazione - Trasformazione

Chiamiamo il nostro percorso: Teatro d’Attivazione…o teatro di trasformazione. Attivare significa, “soffermarsi con attenzione”. Soffermarsi con attenzione è un'altra parola per “Meditazione”. Meditazione è connettere quella fiamma vitale al centro del nostro essere, a quella coscienza senziente capace di dire: “Io Sono”. Capace di sentire : “Io sono”… antecedente alla parola. La mente è un ponte tra la cosa in se ed il suo nome…tra l’esperienza nuda e cruda e la sua definizione... tra il vissuto ed il racconto. Porre attenzione a qualsiasi aspetto del nostro essere è portare consapevolezza. Porre attenzione a qualsiasi aspetto del nostro essere porta ad un rilassamento e ad un rilascio energetico che sa di benessere…di contentezza…di gioia. Porre attenzione, comunque, non è: trovare una risposta…anzi, la “risposta” in se corrisponde al mondo delle cose e del calcolo. Non al mondo della trasformazione. La risposta corrisponde alla materia finita. Consape...

L’arte-terapeuta

Lavoriamo ognuno all'interno di universi privati, spesso emarginati o in balia di delicati equilibri. Le esperienze, scoperte, risultati, così faticosamente conquistati, corteggiati, evocati, sorgono come delle statuine di cristallo in mezzo alle intemperie e spesso si frantumano, o spariscono come il fumo dopo un’incendio.  Le perle, distillato di sudore e lacrime, risate e grida, si perdono in mezzo alle tante pagine di carta, programmazioni, progetti, relazioni, moduli, scritte, e posate sopra tanti scaffali polverosi - mai lette.  Le donne e gli uomini che condividono un attimo di cittadinanza nei microcosmi da noi creati, fuori, vivono da apolidi, marziani nascosti sulla superficie di un pianeta estraneo e indecifrabile.  I laboratori empatici che formiamo tra le mura dei nostri centri si sfaldano davanti ad una società kamikaze, innamorata della propria armatura. E camminiamo tra le sponde di un orrido, attenti a non cadere, ma molto spesso caduti...